Ieri era la giornata del ricordo e anche Amadeus al Festival di Sanremo ha voluto ricordare la strage delle Foibe.
“Il 10 febbraio, come sapete, è la giornata del Ricordo, istituita per tenere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia: l’eccidio di migliaia di nostri connazionali gettati nelle foibe dalle milizie del Maresciallo Tito e l’esilio di centinaia di migliaia di italiani costretti a lasciare la loro terra e i loro averi” ha detto Amadeus in un momento solenne del Festival di Sanremo.
“Una vicenda a lungo dimenticata che appartiene all’epoca oscura delle dittature e ci fa riflettere sul valore della Memoria e soprattutto della verità” ha continuato il direttore artistico. “Perché la libertà non si conquista dimenticando o rimuovendo, ma ricordando. Sempre” ha concluso sul palco dell’Ariston su un lungo applauso.
“Una tragedia a lungo dimenticata”
Amadeus ha iniziato il suo intervento seduto in mezzo al pubblico per “condividere queste parole con voi, perché riguarda tutti noi italiani”, ha detto il presentatore leggendo le parole Egea Haffner raccolte nel libro di Gigliola Alvisi ‘La bambina con la valigia‘, “che è una delle testimonianze più autentiche della tragedia vissuta da migliaia di italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nel Dopoguerra”. Nel racconto la ragazza ricorda l’arrivo dei Titini che portarono via suo padre.
“Le donne della mia famiglia pregarono e sperarono: Che mio padre venisse rilasciato perché non aveva mai fatto nulla di male ai partigiani slavi che ora spadroneggiavano in città” continuano le parole della bambina la cui foto è iconica, “Esule giuliana 30001” scritto sulla valigia. Nei giorni scorsi c’erano stati vari appelli da parte della politica di ricordare le Foibe perché coincideva appunto con la semifinale del Festival.
